Il russamento (roncopatia) notturno è un rumore che molto spesso si avverte durante il sonno, fase di primaria importanza della nostra vita e necessaria per il mantenimento dell’equilibrio del nostro organismo.
I benefici che ci apporta una buona qualità di sonno sono molteplici: recupero fisico, regolazione e protezione del sistema immunitario e cardiovascolare, consolidamento dell’apprendimento e della memoria, ecc…
Quando c’è un restringimento delle prime vie aeree, l’aria non passa correttamente, ma in maniera forzata; si genera quindi un flusso d’aria turbolento che fa vibrare i nostri tessuti molli, dando origine al tipico rumore.
Se questo avviene sporadicamente o in associazione ai malanni di stagione ( tosse, raffreddore, mal di gola, naso chiuso…) , non c’è niente di cui preoccuparsi.
Se, al contrario, questa problematica è persistente, è necessario rivolgersi ad un dentista pediatrico esperto in disturbi respiratori del sonno per indagare sulle cause e capire l’entità del disturbo.
In questi casi, infatti, il russamento può rappresentare un importante campanello d’allarme di una condizione chiamata Apnea Ostruttiva del Sonno (nota con l’acronimo OSAS) caratterizzata da episodi ripetuti di una completa o parziale cessazione del flusso d’aria attraverso le vie aeree superiori durante il sonno. Dunque, al contrario di quanto si possa pensare, la problematica non riguarda il naso.
Il sonno diventa quindi disturbato e frammentato; i cicli fisiologici sonno-veglia vengono alterati. Essendo diminuito il passaggio dell’aria, il bambino sarà costretto a respirare con la bocca aperta, diventando perciò facile preda di infezioni che tendono a diventare croniche come bronchiti e sinusiti. Questo avviene perché l’aria non è più filtrata, umidificata e riscaldata dal naso, ma arriva direttamente ai bronchi, irritandoli.
L’ostruzione delle vie aeree può quindi rappresentare un grave problema. Le ricerche scientifiche più attuali ci dicono che fino ad 1 bambino su 4 in età scolare, russa in maniera abituale.
I segni e i sintomi delle OSAS si suddividono in due tipi:
- Notturni: russamento, sonno agitato, enuresi notturna (disturbo che porta all’emissione involontaria di urina), posizioni anomale durante il sonno.
- Diurni: anomalie comportamentali ( aggressività, iperattività, scarsa performance scolastica), scarsa concentrazione, cefalea mattutina.
Alcune conseguenze delle apnee notturne in età pediatrica, non trattate, possono essere:
- scarsa resa scolastica
- sonnolenza diurna
- problemi comportamentali (iperattività, deficit dell’attenzione)
- deficit di crescita staturale
- enuresi notturna
- cefalea mattutina
- aumentato rischio di infezioni alle vie aeree (es.: otiti)
Diventa quindi opportuno far esaminare il caso ad uno specialista.
Anche l’obesità nei bambini rappresenta un fattore di rischio per le apnee notturne, così come l’ipertrofia adenotonsillare, anomalie craniofacciali e disturbi neuromuscolari.
Una visita specialistica con il dentista pediatrico esperto in disturbi respiratori del sonno consentirà di evitare complicanze anche gravi e di capire se ci sono caratteristiche anatomiche che favoriscono il presentarsi di questa sindrome, come poterla affrontare e a che livello intervenire.
Se necessario, saranno consigliati ai genitori ulteriori esami o altre visite specialistiche per il bambino in esame.
A seguito della diagnosi sarà valutata la necessità di utilizzare dispositivi come espansori palatali o protrusori mandibolari che permetteranno un maggior passaggio di aria durante la respirazione del bimbo prevenendo russamento, apnee notturne ostruttive e respirazione orale.
Nei casi più gravi si ricorre anche all’uso della CPAP, uno strumento che fa passare l’aria attraverso una mascherina collegata ad un piccolo compressore che genera aria.

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